Stai seduto e composto…

Fin da piccoli ci viene insegnata quella che definiscono educazione: stai seduto e composto, mangia tutto prima di alzarti da tavola, non ti sporcare quando giochi, disegna tra le righe.
Da grandi questo atteggiamento cambia di forma ma non di contenuto: lavora dieci ore al giorno, vai in vacanza quando te lo diciamo noi, fai famiglia, sii responsabile.
Sii responsabile…
Chi definisce i contorni della parola RESPONSABILE?

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Essere se stessi per realizzarsi

Essere se stessi, manifestare al mondo intorno chi siamo, dovrebbe essere la massima aspirazione dell’uomo.

La libertà che spesso cerchiamo fuori e che ci viene ripetuto essere insita nel nostro interno è legata a questo concetto: si è liberi quando si riesce a fare ed essere quel che si vuole, a manifestare quindi per intero la nostra natura.
Concetto che scritto come in questo momento sembra ovvio, scontato e quasi banale.
Ma l’attuazione di esso quanto realmente fattibile è?

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30/04/2016: un giorno con cui farò sempre i conti

Esistono date dal valore particolare, numeri che rimarranno per sempre impressi nella mente e coi quale fare i conti ogni anno.
I miei numeri compongono la data 30/04/2016, il giorno in cui ho deciso di mettere in discussione il mio mondo.

Come a molti di voi sarà successo, vivevo da qualche tempo la famosa crisi della fase “cosa farò da grande, ora che grande sono diventato?“.
Un lavoro che tutti i giorni si prendeva una gran fetta di vita non per passione ma per necessità, una serie di relazioni fallite più o meno complicate e quei poco più di trent’anni che pesavano sulle spalle come macigni.
Perché tutti sappiamo essere la generazione senza futuro, senza sogni, che può ambire solo a sopravvivere e accontentarsi in un mondo in piena crisi.

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On the road: il profumo della libertà. Quattro ruote e otto gambe per le strade del Marocco.

Tre parole in inglese, un unico modo di viaggiare.
In ogni stato del mondo, il termine on the road significa avventura.
Significa libertà.
Da decenni ormai migliaia e migliaia di viaggiatori hanno battuto ogni tipo di strada del nostro pianeta, macinando chilometri o miglia, su due quattro o sei ruote, ma con lo stesso ritmo pulsante dentro al petto.

Una tipologia di viaggio del tutto unica, poiché non ci sono vincoli, poiché la strada, l’itinerario, può variare in continuazione a seconda di quello che il momento ci sta donando.

Esattamente due anni fa, ero in giro con tre amici per le strade (e non sempre si potevano chiamare tali) del Marocco, dieci giorni in cui i nostri occhi hanno visto il deserto, la neve e il mare, in un anello nella parte centrale del paese di 2.400 chilometri.
Questi sono i doni che solo la strada può dare.

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