La Teoria della barca a vela

C’è un piccolo paese, antico come le rocce su cui è incastonata la sua fortezza, che sorveglia e protegge il porticciolo da cui ogni giorno uomini salgono sulle loro dondolanti imbarcazioni per guadagnarsi la giornata.
E questa piccola conchiglia del sud, come spesso succede, nasconde nel suo profondo una preziosa perla.

Tesoro nascosto che ho scovato perdendomi tra i bianchi vicoli di una strana estate, in cui siamo stati fortunatamente obbligati a spostarci solo tra le mura amiche dei nostri confini: lo studio del maestro Gianni Comes.
Un piccolo luogo tappezzato opere dipinte da mille colori, create su tele composte da insoliti materiali. Perché il maestro è figlio del mare, ha passato gran parte della sua vita pescando e dal mare che ama come sua estensione, ha tratto i materiali per le sue opere.
Gianni Comes infatti dipinge su legni di barche, tele di cerata ricavate da impermeabili, aggiungendo tridimensionalità ai suoi dipinti con parti di funi della sua barca e quant’altro possa immaginare di utilizzare.

I suoi quadri rappresentano la vita dei paesi di mare ed è qui, facendomi leggere alcune delle sue poesie, che mi ha raccontato una cosa che mi ha colpito e ispirato.
la Teoria della barca a vela.

Scambiandoci opinioni sulla forza dell’amore e le relazioni, mi ha spiegato questa metafora relativa lo stare insieme: una barca ha due vele che stanno vicine, parallele, e viaggia solo se il vento le gonfia, altrimenti si ferma. Ed è impossibile a quel punto continuare ad andare.
Il vento è l’amore, quella variante che esiste oppure no, non la si può inventare.

Si può stare benissimo con una persona, essere compatibili e avere interessi o progetti in comune, ma l’amore vero è un’altra cosa: è quel vento appunto che ci spinge a largo, ma non alla deriva, poiché la direzione delle vele è comune, entrambe aiutano l’imbarcazione ad avvicinarsi alla meta, godendo del viaggio.
Il vento non rende tutto facile, ci saranno sempre le difficoltà, ma la sua forza sarà maggiore di esse e farà rimanere ben spiegate le due vele.

In quel piccolo laboratorio, con quel piccolo grande uomo, ho vissuto parte di un pomeriggio in cui ho fatto il pieno di cose buone, condividendo tempo di assoluta qualità e ispirazione.

Grazie maestro Gianni Comes di Monopoli, a presto.

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