Ma quindi parti da solo?
Ma sei sicuro?
Ma non hai trovato nessuno con cui viaggiare?
Ma non è pericoloso?
Ma non hai paura?
Vi siete mai sentiti dire frasi del genere?
Allora siete nel posto giusto.
Un’idea molto diffusa in Italia è che non sia consigliabile viaggiare da soli, che sia da incoscienti, da persone strane o addirittura in qualche modo tristi.
Perché il viaggio in compagnia è considerato normale e quello in solitaria no?
Proviamo a smantellare questo granitico dinosauro.
Dopo aver salutato amici e colleghi con sguardi straniti, dopo aver abbracciato e rincuorato parenti che vi sareste fatti sentire ogni giorno, passate per l’ennesima volta l’ingresso dell’aeroporto, ma per la prima volta con una sensazione diversa, col cuore che leggermente accelerato suggerisce che siete davanti a qualcosa di totalmente nuovo e adrenalinico.
E ancora di più questa sensazione cresce con lo staccarsi delle ruote da terra e raggiunge l’apice nel momento in cui si attraversano le porte scorrevoli all’uscita e si respira un’aria nuova, che sa di avventura, di mettersi in gioco.
Chiunque abbia già affrontato questa esperienza, starà sorridendo al ricordo della frase che rimbomba nel cervello a questo punto: E adesso che faccio?
Prendere consapevolezza di essere liberi, per la prima volta in maniera totale nella propria esistenza, è un’emozione che ogni persona dovrebbe provare una volta nella vita.
Il mondo si spalanca e si ha l’opportunità di vedersi dentro: tutte le ore passate a scuola a imparare le lingue straniere, tutte le informazioni raccolte sul luogo da visitare, tutto il tempo passato a fantasticare su quella avventura, vi hanno portato lì.
Solo voi e il vostro zaino.
E un’infinità di scelte da poter fare.
Paura eh?
Magari un pochino si, ma quello strano sorriso dal volto proprio non vuole andarsene…
Sapete, la prima cosa che si scopre, e con grande stupore direi, è che viaggiare da soli è usanza diffusissima in tutto il mondo fin dalla giovane età.
La prima persona che ho conosciuto nel mio ultimo viaggio in solitaria in Giordania, è stata una ragazza tedesca di ventuno anni che avrebbe vissuto nel deserto per due settimane.
E allora sì che tornano alla mente i volti delle persone che stranite ripetevano sempre: Ma come, vuoi andare anche a questo giro da solo???
Il modo più veloce di entrare all’interno di un paese e di una cultura nuova è sicuramente quello di vivere come e con i locali, le persone native del luogo.
Viaggiare con mezzi pubblici, mangiare ai chioschi o locande più che in ristoranti, aumenta esponenzialmente il grado di fusione col luogo che si sta scoprendo.
Aprirsi per essere accolti.
Non c’è niente di più vero.
Ultimamente ho avuto la voglia e il piacere di viaggiare in paesi musulmani: volevo capire con la mia di testa questa cultura così spesso additata negativamente in Occidente.
E credetemi non mi sono mai sentito così al sicuro e ben voluto in un luogo che non fosse casa mia.
Certo in un viaggio, come nella vita di tutti i giorni, gli imprevisti accadono di continuo, ma il modo in cui ci si pone verso gli altri quasi sempre determina la reazione che essi avranno nei nostri confronti.
Se vi sembra un pensiero scontato, provate a fare mente locale su quante volte realmente vi ponete così nel vostro quotidiano.
E senza barare eh…
Sperimentate, mettetevi in gioco, ritornate ad essere stimolati e stimolanti!
Altra cosa molto funzionale in un viaggio in solitaria è la condivisione con gli altri viaggiatori.
Ricordatevi che se voi siete soli in quel momento, lo sono anche gli altri che stanno vivendo la medesima esperienza.
Condividere mezzi di trasporto, pasti, gite, storie e stanze di ostelli o alberghi con sconosciuti è un potente mezzo di crescita personale data dal confronto.
Confrontarsi è il miglior modo di guardarsi dentro e, credetemi, non vi sentirete mai soli in questo modo, anche a migliaia di chilometri da casa.
Lasciare un pezzo di se stessi all’interno di un’altra persona e riempire quello spazio con quello che essa dona a sua volta è la base dei rapporti umani.
E allora si riesce a capire che il diverso non è sinonimo di negativo, che casa ce l’abbiamo dentro sempre e che il mondo ha tanto da insegnarci e noi abbiamo tanto da dare a lui.
Non abbiate paura di viaggiare da soli, perché soli non vi sentirete mai!